Caterina CHINNICI è nata a Palermo, dove ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, a soli 21 anni, con il massimo dei voti e la lode accademica. Ha intrapreso la carriera di magistrato, professione svolta dal padre, Consigliere Istruttore Rocco CHINNICI, ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983, del quale, nell’ambito delle funzioni svolte, ha sempre ricalcato l’impegno e la professionalità.

Ha svolto le funzioni di Pretore a Caltanissetta. Ha poi maturato un’esperienza amministrativa presso il Ministero della Giustizia. Rientrata nel 1991 a Caltanissetta, ha svolto le funzioni requirenti presso la Procura della Repubblica e successivamente presso la Procura Generale presso la Corte di Appello.

È stata il più giovane magistrato in Italia a essere nominato capo di un Ufficio Giudiziario. Dal 20 settembre 1995 al 19 novembre 2008 ha ricoperto l’incarico direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, in un territorio con realtà di devianza minorile particolarmente complesse, connotate dal coinvolgimento anche dei più giovani nei reati di criminalità organizzata mafiosa. Dal 20 novembre 2008 al 2 giugno 2009 è stata Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo. Durante lo svolgimento della delicata attività giudiziaria, si è impegnata costantemente nella prevenzione della devianza minorile.

Nel 2001, su incarico del Ministro della Giustizia, Caterina CHINNICI ha partecipato, come rappresentante del Ministero, alla Conferenza Regionale Europea di Budapest (20-21 novembre 2001) e alla Conferenza Mondiale di Yokohama (17-20 dicembre 2001) sul tema “La protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale”. Nell’anno 2002, su designazione del Ministro della Giustizia, è stata nominata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri componente della Commissione per le Adozioni Internazionali, di cui è stata vicepresidente. Nel 2004 è stata nominata dal Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile componente della Commissione di studio sul fenomeno del recidivismo nei minori autori di reato.

Nel 2008 è entrata a fare parte dell’Organismo centrale di raccordo per la protezione dei minori comunitari non accompagnati, istituito presso il Ministero dell’Interno, e al suo interno è stata componente della Commissione mista per l’attuazione dell’Accordo bilaterale Italia-Romania in materia di protezione dei minori non accompagnati o in difficoltà presenti sul territorio italiano.

Per la Regione Siciliana, da giugno fino al 31 dicembre 2009 ha ricoperto l’incarico di assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali e poi, dal gennaio 2010, quello di assessore delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, firmando la legge regionale 5/2011 su trasparenza e semplificazione amministrativa contenente norme anticorruzione che hanno precorso di due anni quelle adottate su scala nazionale.

Nel 2012 è stata nominata a capo del dipartimento ministeriale per Giustizia minorile, e sotto la sua gestione si è svolto in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania il progetto pilota “Pecorsi di legalità”, finalizzato al reinserimento sociale e lavorativo di 1.300 minori dell’area penale.

Ha svolto questo incarico fino alla sua candidatura, come capolista del PD nel collegio Sicilia-Sardegna, alle elezioni europee del maggio 2014, all’esito delle quali è stata eletta con 134.207 preferenze. Da europarlamentare, componente della commissione Libe (Libertà, giustizia e affari interni) e presidente dell’Intergruppo sui diritti dei minori (di cui è stata fondatrice), nel corso della legislatura Caterina CHINNICI ha lavorato a importanti atti legislativi dell’Unione Europea in materia di lotta al crimine organizzato, giustizia e sicurezza. Tra questi, il regolamento che ha istituito la Procura europea, primo organo sovranazionale con autonomi poteri di indagine penale, il regolamento sul mutuo riconoscimento dei provvedimenti di confisca, la direttiva per la lotta contro il terrorismo e la direttiva che ha dato vita al primo modello di giusto processo penale minorile in Europa.

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