Una nuova Europa con al centro le persone.

Per lo sviluppo e l’innovazione, per il lavoro e la coesione sociale, per l’ambiente.

Un’indennità europea di disoccupazione

Per evitare il circolo vizioso tra recessione e austerità, è necessario avere un bilancio dell’eurozona, finanziato da specifiche risorse proprie, Eurobond e da una quota dei profitti della Bce, per perseguire politiche anticicliche attraverso l’erogazione di un’indennità europea di disoccupazione per i paesi in recessione o con un numero alto di persone senza lavoro.

 

Un piano straordinario di investimenti per la transizione ecologica e la coesione sociale lavoro, innovazione, sostenibilità

Per rilanciare la crescita, l’occupazione e affrontare le sfide della sostenibilità sociale e ambientale occorre un piano straordinario di investimenti in capitale umano, ricerca, infrastrutture materiali, immateriali e sociali, energie rinnovabili, welfare. Un piano finanziato dal bilancio europeo (da portare all’1,3% del Pil), da Eurobond emessi dalla Bei e acquistati dalla Bce e dagli Stati membri attraverso lo scorporo dal calcolo del deficit degli investimenti.
Contro il dumping fiscale, per una concorrenza leale: un’aliquota minima europea al 18%

I profitti delle grandi multinazionali, a partire da quelle dell’economia digitale, vanno tassati dove sono effettivamente realizzati e non spostati artificialmente in Paesi a bassa tassazione. Per contrastare la concorrenza fiscale sleale bisogna approvare la base imponibile comune e consolidata per le imprese, la digital tax e introdurre un’aliquota minima effettiva europea del 18% sulle imprese. In materia fiscale bisogna passare dal voto all’unanimità a quello a maggioranza qualificata.

Un’Europa che salva il pianeta: zero emissioni ed economia circolare

Se vogliamo fermare il cambiamento climatico e rilanciare lo sviluppo sostenibile dobbiamo rivedere in modo più ambizioso il pacchetto clima-energia per giungere al dimezzamento delle emissioni nel 2030 e a zero emissioni nette nel 2050. Con la definizione di un Piano straordinario, l’Ue dovrà essere capace di mobilitare i 290 miliardi l’anno di investimenti necessari per la completa decarbonizzazione del sistema energetico europeo. I più alti obiettivi di riciclaggio che abbiamo introdotto si devono accompagnare con misure concrete di prevenzione della generazione di rifiuti a partire dalla progettazione eco-compatibile. Per proseguire la strategia contro l’inquinamento della plastica, bisogna anticipare al 2025 la data in cui tutti gli imballaggi di plastica dovranno essere pienamente riciclabili, compostabili o riutilizzabili.

 

Una garanzia europea per i bambini e per i giovani

6 miliardi di euro nel bilancio europeo dedicati ai 25 milioni di bambini svantaggiati del nostro continente, con un approccio innovativo per eliminare la povertà infantile dall’Unione europea assicurando a tutti i bambini a rischio povertà accesso gratuito all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’assistenza per l’infanzia, all’alloggio e a una alimentazione adeguata. Riformare ed ampliare la “Garanzia giovani” per favorire l’accesso delle giovani generazioni alla formazione e al lavoro.

 

Uno spazio europeo dell’educazione e della ricerca

La conoscenza, la formazione permanente, la ricerca sono gli strumenti fondamentali per affrontare la sfida dell’innovazione, della trasformazione del lavoro, della sostenibilità, dell’inclusione e della costruzione della cittadinanza europea. Per questo occorre rendere più europei i percorsi di studio e di formazione, mobilitare le risorse necessarie a livello europeo e nazionale e introdurre obiettivi ambiziosi e vincolanti all’interno del semestre e dei programmi europei:

a) triplicare i fondi per Erasmus+ nel periodo 2021-2027 portandoli a 45 miliardi come richiesto dal Parlamento;

b) entro il 2024 riconoscimento reciproco e automatico di tutti i titoli di studio e dei periodi di studio all’esterno;

c) entro il 2030 raggiungere in tutta Europa la percentuale di:

  • 50% di laureati;
  • dispersione scolastica sotto il 5%;
  • servizi educativi per il 50% dei bambini tra 0-3 anni e per il 100% di quelli tra 3-6
  • 5% del Pil dedicato alla ricerca

 

Una carta europea dello studente

Entro il 2021 attuare la nostra proposta di una E-Card dello studente per accedere in tutta Europa a facilitazioni, prestazioni e servizi (alloggi, musei, teatri, librerie e altri servizi culturali).

Un salario minimo europeo

Occorre garantire la piena attuazione del principio della parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso luogo, contrastare il dumping sociale e salariale attraverso la crescita dei salari per rafforzare il potere d’acquisto e la produttività in modo omogeneo e coordinato tra i vari paesi europei. Questo obiettivo si ottiene con l’adozione di un salario minimo europeo parametrato alle condizioni dei diversi paesi e definito sulla base del dialogo tra le parti sociali e della contrattazione collettiva nazionale e di settore. Il rafforzamento e l’estensione del dialogo sociale

e della contrattazione collettiva in tutta l’Ue sono condizioni essenziali per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini europei e per la coesione e il progresso sociale.

Parità di salario tra uomini e donne

Un piano europeo per favorire l’occupazione femminile ed imporre l’equità nelle retribuzioni e per affrontare le eccessive disparità di reddito tra uomini e donne. Attuare la Convenzione di Istanbul per prevenire e contrastare la violenza di genere